La fenomenologia della camicia jeans, ovvero come negli anni é cambiata la mia percezione di questo capo senza tempo e come é cambiato il mio modo di indossarlo.
In principio, per me, furono gli anni 80, dei decenni precedenti ho solo conoscenze indirette per racconti e letture.
Anni esagerati, come le dimensioni delle mie camicie jeans: le maniche arrotolate, le spalle scivolate e i lembi che arrivavano a metà gamba le rendevano perfette da indossare come copricostume (come resistessi al caldo, però, non chiedetemelo) o sopra i leggings, che ai tempi si chiamavano fuseaux.

Londra, 1997
Poi vennero gli anni 90.
Nei 90 le camicie jeans scomparvero tranne tra chi non si arrendeva al minimalismo ostentato ed esagerato, ma poi a sorpresa ricomparvero negli ultimissimi anni molto più ridimensionate: maniche, ampiezza e lunghezza normali.
Dopo la disintossicazione minimalista, nonostante fossero tornate ormai le indossavo raramente e, se lo facevo, era come in foto per stare a casa: pantaloni skinny, maglia trasparente e top-reggiseno in tinta con la maglia, sneakers, perle.
Nella prima decade del 2000 le camicie jeans sparirono del tutto, sepolte negli armadi o proprio uccise dalle punte come becchi di pterodattilo delle nostre scarpe.
Insomma, dopo un decennio di penitenza stavamo recuperando sbrilluccichi, ostentazioni, colori, forme, ridondanze e quel capo proletario, ruvido, unisex e piattamente color denim con le nostre case dalle tende rosso rubino (orrore) stonava del tutto.
Poi, per fortuna, qualcosa é scattato e, come ogni ricorso che si rispetti, la camicia jeans ha cambiato pelle ed é tornata.
Non che sia cambiata lei, non troppo in effetti, siamo ancora una volta cambiati noi ed é cambiato il nostro modo di farle posto negli armadi,
tra il tweed in inverno (come qui),
con i jeans senza stagione (come qui),
in inverno con i pantaloni neri e il cappotto cammello,
o ancora senza stagione con le gonne leggere e i fiori.
Una passione, quella per le camicie jeans, risbocciata qualche anno fa come avevo raccontato qui e recentemente rinsaldata dall’acquisto della seconda e già amatissima denim shirt.