Adoro la cucina giapponese in generale e il sushi, se possibile, ancora di più; se potessi, vivrei di sashimi, nighiri, gunkan, maki, chirashi e di tutti i loro squisiti fratelli.
Detto questo, una cosa é certa, la pausa estiva del Bento mi aveva spiazzata un po’ ma vi assicuro che l’attesa é stata premiata: ora il Bento é più buono e bello che mai!
Del Bento che conoscevamo é rimasto il grande tavolo rettangolare, quello che anni fa aveva nel centro l’acqua e i pesci, per il resto é tutto cambiato.
Iniziamo col dire che le sedie sono talmente comode che farete fatica ad alzarvi e che, se vi piacciono i toni naturali del legno e del grigio e il design minimale ma non scontato e stravisto, il nuovo locale vi piacerà moltissimo.
Non appena si entra, non si può fare a meno di notare gli uccelli origami dell’artista serbo Uros Mihic mentre altri origami geometrici decorano la parete lungo la scala che porta al soppalco.

Uros Mihic
Due grandi lampade a soffitto di Rossana Orlandi catturano l’attenzione e sembrano enormi e chicosissimi cappelli a tesa larga.
Il grigio predomina ed é riscaldato dai dettagli in legno e dal parquet.
La mise en place é essenziale ed attenta.

Rossana Orlandi
Come si mangia?
La qualità é immutata, la scelta non si limita al sushi, si sperimenta con successo e la cottura lenta continua ad essere un eccezionale cavallo di battaglia.
La cantina é molto curata e se, come me, a volte me vi lasciate guidare, non ve ne pentirete.
Ottimi i nighiri di gambero rosso di Mazara e tartufo e squisito l’abbinamento di tonno e foie gras,
una delizia il sashimi di salmone, branzino, gambero e capasanta marinati con lime, coriandolo e avocado,
l’astice alla fiamma é semplicemente divino e non dico altro per non rovinare la sorpresa,
il polpo in lenta cottura é uno spettacolo di colori e sapori.
Insomma, il Bento si conferma all’altezza delle aspettative e più bello che mai.
Bento
Corso Garibaldi 124 – Milano